IL 2022 SECONDO AIRBNB È L’ANNO DELLO YOLA

Lo sapevi che circa la metà delle notti prenotate negli ultimi due anni in airbnb, ostelli, case vacanza e affittacamere e in affitti brevi in generale, sono state prenotate da nomadi digitali?
Uno studio dell’Associazione italiana nomadi digitali e di Airbnb ridisegna l’identikit del nomadi digitali 2.0, e addirittura Airbnb proclama il 2022 l’anno dello yola ( year of living anywhere), l’anno in cui è possibile vivere e lavorare da ovunque!
È questo che ha portato un’impennata di prenotazioni che si aggira intorno ai 28 giorni di media da parte di chi si è ritrovato la vita stravolta dallo Smart working.

Niente male verrebbe da dire! Infatti è proprio così.
Se da una parte ci siamo sentiti privati della vita “quotidiana” che eravamo abituati ad affrontare, dall’altra c’è chi sa cogliere le occasioni e trasformarle in qualità della vita superiore alla media.
LA STATISTICA PRESENTATA AL BIT 2022?

È il caso di chi ha deciso di non farsi sopraffare dalle emozioni negative del momento e ha saputo guardare oltre, infatti non parliamo più di ventenni alla scoperta del mondo senza una fissa dimora, ma il nuovo identikit del nomade digitale 2.0 fa riferimento a uomini e donne over 35 spesso esperti di marketing e comunicazione che si spostano con il partner o con la propria famiglia e che soggiornano per circa tre mesi in Italia, meglio se al sud sempre secondo la statistica che si basa su un campione di 2000 lavoratori da remoto o in procinto di chiudere le valigie. Le più coinvolte da questa tendenza sono le donne in misura del 54% degli intervistati e con età media tra i 25 e i 44 anni.
Lo studio è stato presentato il 10 Aprile 2022 a Milano durante il BIT 2022
COSA DEVE FARE CHI OSPITA LA NUOVA VERSIONE DEI NOMADI DIGITALI?

È chiaro quindi che non tutti gli host possono fare al caso di questa nuova frontiera, non tutte le case infatti possono accogliere dei nomadi digitali di nuova generazione.
Di sicuro la casa adatta a questo target sarà dotata di:
- Case dotate di ottima connessione internet.
- Case circondate da natura per esperienze wild ma allo stesso tempo ben servite da mezzi di trasporto per centri culturali ad alta socialità.
- Case che raccontino e facciano vivere esperienze, maggiormente rurali, di tradizioni ed usanze del passato.
- Case di host preparati all’accoglienza soprattutto dal punto di vista sociale.
- Case dotate di confort per vivere indoor lavorando ed outdoor per respirare a pieni polmoni momenti di relax e di esperienze uniche.
In generale le case dovranno essere ben preparate dal punto di vista estetico, ma allo stesso tempo non dovranno dare l’impressione della temporaneità. Quindi si opterà per arredi e stili di arredo che richiamino la convivialità e lo stile di vita all’aria aperta.
Il comfort abitativo farà porre l’accento sulla domotica sostenibile, alimentata da fonti di energia rinnovabili.
Case a spreco ed impatto zero, dove si seguiranno i cicli naturali delle stagioni. Ampie vetrate garantiranno il giusto comfort luminoso e schermature adeguate permetteranno di filtrare dove serve luce e calore.
Progettisti, designer ed interior sono pronti ad accogliere nuove sfide progettuali per affiancare host al passo con i tempi

SOSTEGNI NORMATIVI IN CORSO
La questione è talmente seria che il Parlamento nel decreto sostegni ter ha previsto un “visto” di soggiorno apposito, definendo la figura dei “nomadi digitali” o remote worker, come «cittadini di un Paese terzo, che svolgono attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto in via autonoma».
Ci attendono tempi d’oro dove sarà il caso di dire:
Là dove sei felice, sei a casa.
(Proverbio tibetano)

(Immagini da Pinterest)
Articolo di Daniela Scovotto_architetto&home stager | Profilo Instagram @danielascov8 (